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Gertrude Käsebier in una foto di Adolf de Meyer

Gertrude Käsebier (Fort Des Moines, 18 maggio 185212 ottobre 1934) è stata una fotografa statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primi anni (1852-1873)[modifica | modifica wikitesto]

Autoritratto, Gertrude Käsebier

Gertrude Stanton nasce il 18 maggio 1852 a Fort Des Moines (ora Des Moines). Suo padre, John W. Stanton, fondò una segheria a Golden, nel periodo della corsa all'oro in Colorado del 1859, e prosperò grazie al boom edilizio che ne seguì. Nel 1860, a otto anni, Gertrude con la madre e il fratello minore raggiunse il padre in Colorado. Nello stesso anno il padre fu eletto come primo sindaco di Golden, che era allora la capitale del Colorado. Dopo la morte improvvisa del padre nel 1864, la famiglia si trasferì a Brooklyn[1], dove sua madre, Muncy Boone Stanton, aprì una pensione per sostenere la sua famiglia[2]. Fra il 1866 e il 1870 Gertrude visse a Bethlehem, in Pennsylvania, con la nonna materna e frequentò il seminario femminile di Betlemme (in seguito chiamato Moravian College).

I primi anni della fotografia (1874-1897)[modifica | modifica wikitesto]

Autoritratto di fotografi, Frances Benjamin Johnston e Gertrude Käsebier nel patio di un hotel a Venezia, 1905

Nel 1874, a ventidue anni, sposò Eduard Kasebier[1], un ricco uomo d'affari di Brooklyn. La coppia ebbe tre figli, Federico Guglielmo (1875-?), Gertrude Elizabeth (1878-?) ed Hermine Mathilde (1880-?)[3]. Nel 1884 si trasferirono in una fattoria a New Durham, nel New Jersey, per crescere i loro figli un luogo più sano.

Fu un matrimonio infelice[3]. Affermò la fotografa: "Se mio marito è andato in paradiso, io voglio andare all'inferno. È stato terribile... Niente era mai abbastanza buono per lui". [1] Erano tempi in cui il divorzio veniva considerato scandaloso, e i due rimasero sposati seppur vivendo vite separate,dal 1880. Questa situazione infelice sarebbe poi servita come fonte di ispirazione per una delle sue fotografie più importanti dal titolo "Col giogo e con la museruola - Il matrimonio" (1915).

Nonostante i loro problemi, il marito la sostenne finanziariamente quando cominciò a frequentare la scuola d'arte[3], all'età di trentasette anni. Gertrude non ha mai svelato cosa l'ha spinta a studiare arte, ma si dedicò completamente ad essa. Nel 1889 si trasferì con la sua famiglia a Brooklyn, per studiare presso il Pratt Institute. Uno dei suoi insegnanti era Arthur Wesley Dow, artista e docente d'arte molto influente, che avrebbe poi contribuito a promuovere la sua carriera scrivendo sui suoi lavori e introducendola presso altri fotografi e mecenati.

Al Pratt Institute, Gertrude studiò le teorie di Friedrich Fröbel, un intellettuale del XIX secolo, le cui idee sull'apprendimento, sul gioco e sull'educazione hanno portato alla nascita del primo asilo. Le sue teorie relative all'importanza della maternità nello sviluppo del bambino influenzarono fortemente la Kasebier, e molte delle sue fotografie avranno come soggetto il legame tra madre e figlio. [1] È stata anche influenzata dal movimento Arts and Crafts [3]

Studiò disegno e pittura e per completare la sua formazione nel 1893 visitò l'Europa dove scoprì la sua vocazione per la fotografia[4]. Nel 1894 spese diverse settimane nello studio della chimica della fotografia in Germania, dove lasciò le sue figlie con i suoceri a Wiesbaden. Trascorse il resto dell'anno in Francia, a studiare con il pittore americano Frank DuMond. [1]

Nel 1895 tornò a Brooklyn, perché il marito era ormai molto malato e le finanze della sua famiglia erano in difficoltà; decise così di diventare una fotografa professiista presso il Camera Club di Boston. Un anno dopo divenne assistente presso il ritrattista di Brooklyn Samuel H. Lifshey, dove imparò come gestire uno studio e ampliare le sue conoscenza sulle tecniche di stampa. È chiaro, tuttavia, che in questo periodo aveva già una forte padronanza della fotografia. Appena un anno dopo espose 150 foto a New York, un numero enorme per una mostra personale in quel momento storico. Queste stesse foto vennero esposte nel febbraio 1897 al Pratt Institute. [1]

Il successo di queste mostre portò ad un'altra esposizione alla Photographic Society di Philadelphia nel 1897. Gertrude tenne conferenze sul suo lavoro anche lì e incoraggiò altre donne a diventare fotografe professioniste. [1]

Gertrude Kasebier e i Sioux[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1898, la Kasebier osservò la parata delle truppe del Wild West di Buffalo Bill dalla finestra del suo studio sulla Fifth Avenue, verso il Madison Square Garden di New York. Il senso di rispetto per il popolo Lakota la spinse a inviare una lettera a William "Buffalo Bill" Cody chiedendo il permesso di fotografare i Sioux nel suo studio. [4] Cody e la Kasebier avevano in comune il rispetto per la cultura dei nativi americani e l'amicizia con i Sioux. Cody rapidamente approvò la richiesta della Kasebier, che iniziò il suo progetto la successiva domenica mattina, il 14 aprile 1898. L'interesse della Kasebier era puramente artistico e le sue immagini non furono mai sfruttate per fini commerciali e mai utilizzate nei libretti dello spettacolo del Wild West di Buffalo Bill o in manifesti promozionali. [5] La fotografa ritrasse i Sioux mentre erano in pose rilassate. I capi tribù Coda di Ferro e Falco Volante sono stati tra i ritratti meglio riusciti e più rappresentativi dell'arte della Kasebier. [6] Questi scatti sono conservati presso il Museo Nazionale di Storia fotografica - Collezione di Storia americana presso la Smithsonian Institution. [7]

La sessione fotografica col Capo Coda di Ferro è l'unica documentata: "Preparandosi per la loro visita allo studio fotografico della Kasebier, a Wild West Camp Buffalo Bill si unì ai Sioux per distribuire loro i migliori abiti e accessori scelti per le fotografie." [8] Kasebier ammirava i loro sforzi, ma desiderava, come dice essa stessa, fotografare un "vero indiano al naturale, come quelli che vedevo solitamente quando ero bambina", riferendosi alla sua infanzia in Colorado. Kasebier chiese a Coda di ferro di avvicinarsi per farsi fare una fotografia, senza alcuna insegna. "Lui non ha obiettato, la fotografia è risultata essere esattamente quello che aveva immaginato Gertrude: un ritratto intimo e rilassato di un bell'uomo tranquillo, privo di decorazioni e ornamenti, che si presentava a lei e alla fotocamera senza barriere". Alcuni giorni dopo, Coda di Ferro vide la foto e la strappò, affermando che era troppo buia. [9] Kasebier lo rifotografò, questa volta decorato in pompa magna. Coda di Ferro diventò una celebrità internazionale: la sua foto apparve presso l'Avenue des Champs-Élysées, a Parigi e al il Colosseo di Roma. La Kasebier credeva che tutti i ritratti rivelassero il carattere dei nativi americani: grazie ad essi si mostrava la loro forza in una "nuova fase per il popolo Sioux". [10]

Il culmine della sua carriera (1898-1909)[modifica | modifica wikitesto]

Nel giugno 1899 Alfred Stieglitz pubblicò cinque delle fotografie di Käsebier nel Camera Notes, dichiarando proprie "le principali foto artistiche della giornata".[5] La sua rapida ascesa fu notata dal fotografo e critico Joseph Kelley, che scrisse "un anno fa il nome di Käsebier era praticamente ignoto nel mondo fotografico...Oggi questo nome è primo e senza pari...".[6] Lo stesso anno la sua stampa de "The Manger" fu venduta per $100, il prezzo più alto mai pagato per una fotografia a quel tempo.

Nel 1900 käsebier continuò a raccogliere riconoscimenti e lodi per la sua professionalità. È stata definita come "il primo fotografo professionale degli Stati Uniti" ed è stata una delle prime due donne ad essere eletta al Britain's Linked Ring (l'altra fu la pittrice inglese Carine Cadby).

Nel 1902 Stieglitz incluse Käsebier come membro fondatore della Photo-Secession. L'anno dopo Stieglitz pubblicà sei delle due immagini nel primo saggio Camera Work, insieme ad articoli molto complementari di Charles Caffin e Frances Benjamin Johnston. Nel 1905 altre sei sue immagini furono pubblicate nella Camera Work e l'anno dopo Stieglitz la pece partecipare ad una mostra (insieme a CLarence H. White) alla sua Little Galleries della Photo-Secession.

Lo sforzo di trovare il giusto equilibrio tra la sua carriera e la vita personale iniziò a diventare molto grande. Lo stress era esasperato dalla decisione di suo marito di trasferirsi a Oceanside, a Long Island, che l'allontanò dal centro artistico di New York. Per reagire al suo comportamento, lei ritornò in Europa dove, attraverso le conoscenze di Steinchen, riuscì a fotografare l'eremita Auguste Rodin.

Quando Käsebier tornò a New York, si trovò in un inaspettato scontro di personalità con Stieglitz. Il forte interesse di Käsebier nell'ambito più commerciale della fotografia, dovuto dal suo bisogno di supportare il marito e la famiglia, era in forte contrasto con la natura idealistica e anti-materialistica di Stieglitz. Più Käsebier era soddisfatta del suo successo commerciale, più Stieglitz sentiva che lei stesse andando contro ciò che lui credeva fosse vero e che ogni artista dovrebbe emulare. A maggio del 1906 Käsebier entrò a far parte dei Professional Photographers di di New York, un'organizzazione appena nata che Stieglitz vedeva come un qualcosa che supportasse tutto ciò che lui non approvava: il commercialismo e la vendita di fotografie in cambio di denaro piuttosto che l'amore dell'arte. Dopo tutto ciò egli iniziò ad allontanarsi da Käsebier e il loro rapporto non è più tornato come prima.

L'indipendenza professionale(1910-1934)[modifica | modifica wikitesto]

Eduard Käsebier morì nel 1910, lasciando finalmente sua moglie libera di perseguire i propri interessi. Fondò insieme ad altri l'associazione di Fotografe Professiste d'America . L'anno successivo venne fortemente criticata dal suo ex ammiratore Joseph T. Keiley, su un articolo del "Camera Work" di Stieglitz. É sconosciuto il motivo per il quale Keiley improvvisamente cambiò opinione su di lei, ma la Käsebier sospettò che Stieglitz lo avesse costretto a farlo[7].

Dopo diversi anni di conflitto, nel 1912 Käsebier divenne il primo membro a dare le dimissioni dal "Photo-Secession".

Nel 1916 Käsebier aiutò Clarence H. White a fondare il gruppo Fotografi Illustrati d'America,[8] che fu percepito da Stieglitz come una sfida diretta alla sua guida artistica. incluso White e Robert Demachy, e un anno dopo fu costretto a sciogliere la "Photo-Secession".

Nel frattempo molte giovani donne avvicinandosi alla fotografia, scoprirono Käsebier, sia per la sua fotografia artistica che come esempio di donna indipendente. Tra queste donne che furono ispirate da Käsebier e che ebbero una carriera di successo indipendente ci furono Clara Sipprell, Consuelo Kanaga e Laura Glipin.

Verso la fine del 1910 e gran parte del 1920 Käsebier continuò l'espansione del suo business fotografando molte persone importanti dell'epoca tra cui Robert Henri, John Sloan, William Glackens, Arthur B. Davies, Mabel Dodge e Stanford White. Nel 1924 sua figlia Hermine Turner si unì a lei nel suo business di ritratti.

Nel 1929 Käsebier abbandonò del tutto la fotografia e liquidò i contenuti del suo studio. Quello stesso anno le fu offerta un'importante mostra singola ad Brooklyn Institute of Arts and Sciences.

Käsebier morì nel 12 Ottobre 1994 a casa di sua figlia Hermine Turner.

La maggior collezione del suoi lavori è tenuta dall'Università del Delaware.

Galleria fotografica[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Britannica
  2. ^ (EN) Ambassadors of Progress: American Women Photographers in Paris, 1900–1901, University Press of New England, 2001, pp. 157–158.
  3. ^ a b c (EN) Gertrude Kasebier, su International Photography Hall of Fame. URL consultato il 31 maggio 2017.
  4. ^ In Her Own Image, p. 106
  5. ^ Alfred Stieglitz, Our Illustrations, in Camera Notes, vol. 3, n. 1, 1899.
  6. ^ Joseph T. Keily, The Philadelphia Salon: Its Origin and Influence, in Camera Notes, vol. 1, n. 3.
  7. ^ Barbara L. Michaels, Gertrude Käsebier the photographer and her photographs, New York, Abrams, 1992, pp. 13-14.
  8. ^ Pictorialism in America, su metmuseum.org.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Gertrude Käsebier, in Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. URL consultato il 29 maggio 2017.
  • Elaine Hedges e Ingrid Wendt, In Her Own Image: Women Working in the Arts, Feminist Press at CUNY, 1980, ISBN 978-0-912670-62-1.
  • The magic image: the genius of photography from 1839 to the present day, Boston, Little, Brown, 1975.
  • Gertrude Kasebier: [negatives from the IMP/GEH collection, Rochester, N.Y., George Eastman House, 1980.
  • Wendy Slatkin, Women artists in history: from antiquity to the 20th century, Englewood Cliffs, N.J., Prentice-Hall, 1985, ISBN 978-0-13-961821-5.
  • American photographs: the first century from the Isaacs collection in the National Museum of American Art, Washington, D.C., National Museum of American Art, Smithsonian Institution : Smithsonian Institution Press, 1996.
  • Defining eye: women photographers of the 20th century : selections from the Helen Kornblum collection, St. Louis, MO, Saint Louis Art Museum, 1997, ISBN 978-0-89178-047-2.
  • Buffalo Bill's Wild West warriors: a photographic history by Gertrude Käsebier, Washington, D.C.; New York, Smithsonian National Museum of American History ; Collins, 2007, ISBN 978-0-06-112977-3.
  • Peter C Bunnell, Gertrude Käsebier., Richmond, Virginia Museum, 1975.
  • Family: photographs, Winchester, Mass.; San Francisco, Calif., Lee Gallery ; Paul M. Hertzmann, Inc., 2007.
  • A pictorial heritage: the photographs of Gertrude Käsebier: Delaware Art Museum, March 2-April 22, 1979: The Brooklyn Museum, May 12 -July 8, 1979, Wilmington, Delaware Art Museum, 1979.
  • Gertrude Käsebier, the complexity of light and shade: photographs and papers of Gertrude Käsebier in the University of Delaware Collections, Newark, Del., University of Delaware, 2013, ISBN 978-0-615-73545-0.
  • The valiant knights of Daguerre: selected critical essays on photography and profiles of photographic pioneers, Berkeley, University of California Press, 1978, ISBN 978-0-520-03356-6.
  • Fine day: an exhibition featuring photographs by Alice Austen, Frank Eugene, Gertrude Käsebier and others : May 12-November 13, 1988, Staten Island, NY, Alice Austen House, 1988.
  • Marilyn Sewell, Claiming the spirit within: a sourcebook of women's poetry, Boston, Mass, Beacon Press, 1996, ISBN 978-0-8070-6834-2.
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  • Exhibition: February the fifth to the nineteenth, MDCCCCVI, Gertrude Käsebier and Clarence H. White., New York, Photo-Secession Galleries, 1906.
  • The Heritage of Motherhood, George Eastman House, Rochester, New York, USA. 71:0042:0033 Gift of Hermime Turner, 1900.
  • Auguste Rodin, George Eastman House, Rochester, New York, USA. 71:0042:0063 Gift of Hermine Turner, 1906.
  • Newfoundland, George Eastman House, Rochester, New York, USA. 74:0060:0017 Gift of Mrs. H. Turner, 1912.
  • The photographs of Gertrude Käsebier: Delaware Art Museum, (Wilmington, Del.), 2.3.-22.4.1979 ; the Brooklyn Museum, 12.5.-8.7.1979 ; a pictorial heritage, Wilmington, Del., 1979.
  • Diana Edkins Richardson, Vanity fair: photographs of an age, 1914-1936, New York, N.Y., C.N. Potter : Distributed by Crown, 1982, ISBN 978-0-517-54625-3.
  • Arthur Wesley Dow, 1857-1922: his art and his influence, New York, Spanierman Gallery, 1999, ISBN 978-0-945936-24-4.
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  • Gargoyle in Latin Quarter, George Eastman House, Rochester, New York, USA. 71:0042:0026 Gift of Hermine Turner, 1905.
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