Utente:Biagiulia/Sandbox4

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Il tiro del cacio[modifica | modifica wikitesto]

Il gioco di origine medievale (si attesta nelle cronache del 300 come pratica diffusa), è l'antecedente del più diffuso a livello nazionale gioco della ruzzola.

In Toscana viene chiamato in diversi modi: in Garfagnana è il tiro al formaggio[1] e tutt'oggi si può assistere a gare estemporanee nelle domeniche d'estate. A San Casciano dei Bagni viene organizzato il Palio del cacio l'ultima domenica di Carnevale e la seconda domenica d'agosto[2] a Cortona lo si può vedere ancora ma giocato non più con le forme di cacio ma con una grossa ruzzola di legno detta barutela[3]. Nella città di Prato la tradizione è andata scomparendo ma viene documentato tra i giochi medievali nelle cronache locali del medieovo: si usava il rettilineo tra Piazza Cardinale Niccolò e via Santa Chiara e la strada veniva, per accogliere i giochi durante le occasioni di festa, pulita in modo straordinario[4] come riportato dal Miniati nelle sue cronache

«Via dove si fa a trarre la palla al maglio, pallottole e cacio a forme, lunga da un capo all’altro della Terra, tutta diritta che passa circa a mille braccia dal Reverendo monastero delle reverende Monache di S. Niccolao fino alle mura, rincontro alle reverende Monache e monastero di Santa Chiara[5]»

Come nei territori circostanti, il tiro al cacio era considerato un gioco d'azzardo e a Prato si tentò agli inizi del 300 di regolamentarlo introducendo una gabella che consentisse al tempo stesso oltre che a controllarlo anche di limitarlo[6] A tale scopo venne introdotta la distinzione tra gioco d'azzardo (vietato) e gioco di abilità (consentito).

Negli atti criminali che si conservano all'Archivio di Stato di Prato vi sono molti reati e relative condanne legati ai giochi che si facevano per le strade e le piazze. Nel 1550 ne troviamo due emesse per dirimere una questione fra contendenti proprio nel tiro del cacio:

«Maso che gioca con Meo a tirar il cacio perchè perde vuole smettere; ma Meo, indispettito, l'afferra e lo getta nel fango: multa di lire 1,5. Scoppia una violenta discussione fra due giocatori intenti a rullare il caio: uno dei due con un colpo di bastone rompe la testa all'altro; questi, per risposta, vibra una pugnalata al braccio sinistro dell'avversario. Multa di lire 25 per il colpo di bastone (c'è stato del sangue, motiva il giudice) e di l.57 per quello di pugnale[7]»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il tiro al formaggio in Garfagnana, su e-toscana.com.
  2. ^ Il Palio del cacio a San Casciano dei Bagni, su sancascianoliving.it.
  3. ^ Giuseppe Nuti in Storia di Prato. Vol. 2: Secolo 14.-18. - Prato : Cassa di risparmi e depositi di Prato, 1980. - IX, 468 p., [80] c. di tav. ; 24 cm Bibliogr.: p. v-viii. - Scritti di vari.
  4. ^ Il tempo liberato : festa e svago nella città di Francesco Datini/ Giampiero Nigro. - [Prato]: Istituto "F. Datini": Azienda di promozione turistica , stampa 1994.- 263 p., 39 p. di tav. 24 cm.
  5. ^ Narrazione e disegno della terra di Prato di Toscana tenuta delle belle terre d'Europa/ messa insieme e composta da Giovanni Miniati da Prato, cavaliere di Santo Stefano, l'anno 1594 .... - [S.l.]: Editoriale Insubria, [1982] (Milano: Syntesis Press, 1982). - XVIII, 200 p.; 17 cm.
  6. ^ ASP, Comunale, 2827, Statuti di gabelle, 1333, cc. 24t- 2, App II, doc. 17.
  7. ^ e col cacio non fare a miccino: selva di fatti, documenti, citazioni e amenità varie su questo popolare alimento/ a cura di Gianni Limberti. - Prato: [s.n.], 2005. - 160 p. ; 21 cm.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

https://www.e-borghi.com/it/ev/festival/siena/san-casciano-dei-bagni/13-agosto-2023/5077/palio-del-cacio-%E2%80%93-celle-sul-rigo.html

http://www.e-toscana.com/territori/garfagnana/manifestazioni/tiro-al-formaggio.htm

https://www.uisp.it/giochitradizionali2/pagina/regolamento-lancio-del-formaggio