Giacomo Savarese

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Giacomo Savarese (Napoli, 25 gennaio 1808Napoli, 10 agosto 1884) è stato un economista e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era figlio di Luigi Savarese, magistrato della corte dei conti, e di Marianna Winspeare, appartenente a una famiglia di antiche origini inglesi. Il fratello, Roberto Savarese, condusse con lui studi di diritto e di lettere e divenne un famoso giurista[1]. Giacomo studiò economia politica, scienze amministrativa e finanziaria dedicandosi anche agli studi letterari, in particolare quelli classici.

All'età di 24 anni pubblicò Memorie sul Tavoliere di Puglia, in cui analizzava le coltivazioni pugliesi di olivi e frumento[1].

Fin da giovane ebbe a cuore l'educazione dei bambini e fondò a Napoli diversi asili infantili.

Recatosi in Toscana nel 1838, ebbe modo di conoscere importanti politici e scrittori come Raffaello Lambruschini, Gino Capponi e Giovan Pietro Vieusseux, e conobbe i metodi e l'organizzazione delle scuole popolari e infantili sotto la guida di Enrico Mayer[2].

Nel 1848 svolse la carica di Consigliere di stato e ministro dei Lavori pubblici e successivamente quella di direttore generale delle bonifiche, progetti di bonifica fortemente voluti da Ferdinando II, che ebbero una eco talmente diffusa da indurre il governo francese ad inviare propri ingegneri per capire come fosse stato possibile realizzare una bonifica così ampia in territori insalubri. Le bonifiche interessarono 12 mln di moggia di terre paludose, dallo Jonio all'Adriatico, passando per i fiumi Garigliano e Volturno e le Calabrie.

Savarese aveva previsto la fine della monarchia borbonica e non fu per l'unità di Italia, in quanto avrebbe preferito una forma federativa di governo. Dimostrò forte attaccamento ai vecchi ordinamenti amministrativi e ai sistemi finanziari della monarchia borbonica[2].

Fu consigliere e assessore comunale di Napoli e strinse amicizia con diversi uomini appartenenti ai partiti politici italiani più disparati, fra cui Quintino Sella, Federico Seismit-Doda e Giuseppe Ferrari[3].

A Napoli esiste una via dedicata a Giacomo Savarese, situata nei pressi della Circumvesuviana.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Gigi di Fiore, La nazione napoletana: Controstorie borboniche e identità suddista, Torino, UTET, 2015, p. 215, ISBN 9788851131746. URL consultato il 12 maggio 2017.
  2. ^ a b Antonio Anzilotti, Movimenti e contrasti per l'unità italiana, Milano, Giuffrè, 1964, p. 252.
  3. ^ Mario Menghini, Giacomo Savarese, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936. URL consultato il 12 maggio 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gigi di Fiore, La nazione napoletana: Controstorie borboniche e identità suddista, Torino, UTET, 2015.
  • Antonio Anzilotti, Movimenti e contrasti per l'unità d'Italia, Milano, Giuffrè, 1964.

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Controllo di autoritàVIAF (EN266235 · ISNI (EN0000 0000 6139 4358 · SBN TO0V091451 · BAV 495/247220 · LCCN (ENn88096289 · BNF (FRcb14629137z (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n88096289
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