Caterina Enrichetta di Borbone

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Caterina Enrichetta di Borbone
Caterina Enrichetta di Borbone ritratta da vedova da Vary nel 1659
Duchessa d'Elbeuf
Légitimée de France
Stemma
Stemma
NascitaRouen, Francia, 26 marzo 1596
MorteHôtel d'Elboeuf, Parigi, 20 giugno 1663 (67 anni)
DinastiaBorbone per nascita
Guisa per matrimonio
PadreEnrico IV di Francia
MadreGabrielle d'Estrées
ConsorteCarlo di Lorena
FigliCarlo
Francesco Luigi
Francesco Maria
ReligioneCattolicesimo

Caterina Enrichetta di Borbone, légitimée de France (Rouen, 26 marzo 1596Parigi, 20 giugno 1663), figlia illegittima di re Enrico IV e della sua maîtresse-en-titre di lunga data Gabrielle d'Estrées. Si sposò all'interno del Casato Principesco di Guisa.

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Nata il 26 marzo 1596 a Rouen, fu battezzata il 14 novembre 1596. Alla sua nascita, la Regina Elisabetta d'Inghilterra spedì uno speciale ambasciatore, il quale propose anche un nuovo trattato fra le due nazioni. Poi, sorprendendo tutti, la Spagna attaccò Amiens. Una delle prime cose che la madre di Caterina fece fu quella di chiedere alla popolazione francese di contribuire finanziariamente allo sforzo bellico, mentre lei stessa donò in pegno i suoi gioielli: nel fare ciò accumulò una grossa fortuna.

Nella sua giovinezza, era conosciuta come Mademoiselle de Vendôme, soprannome derivato dal Ducato di Vendôme, in possesso del Casato di Borbone dal 1393. Suo fratello maggiore, Cesare di Borbone fu legittimato nel 1595 e gli venne concesso il titolo di Duca di Vendôme. Cesare avrebbe poi progettato un piano contro la corona e contro il cardinale Richelieu durante la Fronda in combutta con il loro fratellastro minore, Gastone d'Orléans. L'altro fratello, Alexandre de Bourbon nacque nel 1598 e morì nel 1629: venne conosciuto come chevalier de Vendôme.

All'età di appena tre anni, sua madre ventottenne morì di un attacco di eclampsia dopo aver dato alla luce un figlio nato morto. Come risultato della morte di sua madre, Caterina Enrichetta ereditò la sua ricchezza per proprio diritto. Il ducato di Beaufort di proprietà di sua madre, fu concesso a suo fratello maggiore, Cesare.

Il 19 maggio 1610, suo padre fu assassinato fuori dal Louvre. Naturale candidato alla successione fu il suo fratellastro, Luigi di otto anni, ma la reggenza del regno era in mano a sua mare, Maria de' Medici, che, per partito preso, odiava i figli illegittimi dei sovrani[non chiaro].

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Si discusse un suo eventuale matrimonio con Henri de Bourbon, prince de Condé, ma l'idea fu abbandonata.[1].

Suo marito divenne il Duca d'Elbeuf, nato Carlo di Lorena e membro del Casato di Guisa. Il Casato di Guisa era un ramo cadetto dei Duchi di Lorena, una delle più potenti famiglie di Francia. La venticinquenne Mademoiselle de Vendôme sposò Carlo di Lorena al Palais du Louvre a Parigi il 20 giugno 1619. Lo sposo era di sette mesi più giovane della moglie. Nello stesso luogo la sua giovane sorellastra, Maria Cristina di Francia, aveva sposato nel febbraio di quell'anno il Principe Vittorio Amedeo di Savoia, futuro Duca di Savoia.

Al casato di Guisa fu versata una considerevole dote di 1,3 milioni di livres, pensioni incluse. Molto di questo denaro fu speso e ri-ipotecato per vari motivi, inclusa una causa fallita contro suo fratello Cesare.[2]

Poiché Caterina Enrichetta era sposata nell'ambito del Casato di Guisa, godeva del titolo di Altezza, essendo i Guisa Principi Stranieri presenti corte. Dopo il suo matrimonio, divenne nota come la Légitimée-duchesse. Era solita firmare i documenti come C H. Ld.e France - Catherine Henriette. Légitimée de France.

Dal suo matrimonio nacquero sei figli, tre dei quali avrebbero avuto figli a loro volta. Suo marito morì a Parigi all'Hôtel d'Elboeuf, residenza di città della famiglia. Caterina Enrichetta rimase vedova per sei anni fino alla propria morte nel 1663.

Il cugino di primo grado di suo marito fu lo Chevalier de Lorraine, amante di Monsieur, fratello di Luigi XIV. Fu anche antenata del futuro Maréchal de Soubise, della Princesse de Condé, di Madame de Guéméné e dell'assassinato Duc d'Enghien.

Figli[modifica | modifica wikitesto]

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Charles IV de Bourbon-Vendôme François de Bourbon-Vendôme  
 
Marie de Luxembourg-Saint-Pol  
Antoine de Bourbon-Vendôme  
Françoise d'Alençon René d'Alençon  
 
Marguerite de Lorraine-Vaudémont  
Henri IV de France  
Henri II de Navarre Jean III de Navarre  
 
Catherine de Navarre  
Jeanne III de Navarre  
Marguerite d'Angoulême Charles d'Angoulême  
 
Luisa di Savoia  
Catherine de Bourbon-Vendôme  
Jean I d'Estrées Antoine d'Estrées  
 
Jeanne de La Cauchie  
Antoine d'Estrées  
Catherine de Bourbon-Vendôme Jacques de Bourbon-Ligny  
 
Jeanne de Rubempré  
Gabrielle d'Estrées  
Jean Babou de La Bourdaisère Philibert Babou de La Bourdaisère  
 
Marie Gaudin  
Françoise Babou de La Bourdaisière  
Françoise Robertet Florimond Robertet  
 
Michelle Gaillard  
 

Titoli ed trattamento[modifica | modifica wikitesto]

  • 14 novembre 1596 – 20 giugno 1619: Mademoiselle de Vendôme
  • 20 giugno 1619 – 5 novembre 1657: Sua Altezza, la Duchessa d'Elbeuf (Madame la duchesse d'Elbeuf)
  • 5 novembre 1657 – 20 giugno 1663: Sua Altezza, la Duchessa vedova d'Elbeuf (Madame la duchesse d'Elbeuf Douairière)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Henri in seguito sposò Carlotta Margherita di Montmorency la grande ereditiera
  2. ^ Spangler. Jonathan, The Society of Princes; the Lorraine-Guise and the conservation of power and wealth in the Seventeenth Century, Ashgate, London, 2009, p.154

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN189706612 · ISNI (EN0000 0003 5674 006X · WorldCat Identities (ENviaf-189706612