Andrea Corsini (storico della scienza)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Andrea Corsini

Andrea Corsini (Firenze, 7 aprile 1875Firenze, 24 giugno 1961) è stato un medico e storico della scienza italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Firenze dal ragioniere Egidio Corsini e da Creusa Giuseppina Rossi. Passò l'infanzia nella Villa del Bandino, casa che subentrò in eredità alla madre Creusa Giuseppina e alla sorella Erminia negli Uberti il 28 novembre del 1885, data della morte del padre, il tenore Achille di Felice Rossi-Ghelli, il quale l'aveva comprata dal fratello Napoleone Rossi il 10 aprile 1871. La madre Creusa Giuseppina Rossi, di educazione religiosa, nel 1897 fece costruire per comodo della Villa un piccolo Oratorio accanto all'entrata principale sulla Via del Paradiso e tutt'oggi ancora esistente. Il nonno di Andrea, Niccolò Corsini, è stato il primo maestro elementare del Comune del Bagno a Ripoli ed appartenente alla famiglia dei Corsini del Pian di Ripoli, Coloni della Chiesa-Plebana di San Pietro a Ripoli.

Andrea Ferdinando Corsino Corsini frequentò la facoltà di medicina dell'Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento di Firenze, dove si laureò nel 1899. Partì quindi per un viaggio di studio a Vienna dove poté seguire, nel semestre invernale 1899-1900, le lezioni di Carl Wilhelm Hermann Nothnagel, frequentando le cliniche viennesi.

Tornato a Firenze fu assistente, dal 1900 al 1902, presso l'Istituto di materia medica diretto da Giovanni Bufalini e, dal 1902 al 1906, presso l'Istituto di igiene diretto da Giorgio Roster. Fu in seguito ad alcuni studi condotti sulle acque termali di Porretta[1], compiuti su incarico di Pietro Grocco, allora direttore sanitario delle terme di Montecatini, che Corsini intraprese la sua carriera presso l'Ufficio di igiene del Comune di Firenze: prima analista batteriologo, poi, dal 1906, vicedirettore, in seguito, dal 1924 e fino al pensionamento nel 1953, direttore. Conseguì nel 1909 la libera docenza in igiene, ma solo nel 1924 la cattedra presso la Facoltà di magistero.

Fu in questi anni che agli studi e alle pubblicazioni di igiene si affiancarono quelli in storia della medicina e della scienza in generale. Fin dal 1907 infatti, in occasione della sua prima riunione, Corsini aveva aderito alla Società italiana di storia critica delle scienze mediche e naturali[2]. Nel 1913 conseguì la libera docenza in storia della medicina presso l'Università di Siena e inaugurò la collana Vite di medici e naturalisti celebri, che vide uscire tre pubblicazioni prima di essere interrotta a causa della guerra[3].

Dopo aver assunto nel 1923 la direzione della Rivista di storia critica delle scienze mediche e naturali, Corsini fu nominato nel 1940 presidente dell'omonima Società, che ne curava la pubblicazione. In questi anni Corsini si dedicò in particolar modo alla creazione di strutture istituzionali in grado di raccogliere, conservare e valorizzare materiali e libri concernenti la storia della scienza[4], anche attraverso la costituzione del Gruppo per la tutela del patrimonio scientifico nazionale, nato nel 1923 e presieduto dal senatore Antonio Garbasso. Nacque così a Firenze, il 7 maggio 1925, l'Istituto di storia della scienza, con sede presso la Facoltà di medicina, poi riconosciuto due anni dopo come entità legale per decreto del re[5]. L'Istituto, assieme al Gruppo, riuscì ad inaugurare l'8 maggio 1929 la prima Esposizione nazionale di storia della scienza, che ebbe luogo nel nuovo palazzo delle esposizioni del Parterre a Firenze e di cui Pietro Pagnini curò il catalogo relativamente agli strumenti fiorentini.

Il grande successo incontrato dalla mostra determinò la crescita dell'Istituto, tanto che nel 1930 fu inaugurato, nella sede di Palazzo Castellani e sotto la direzione proprio di Corsini, l'Istituto di storia della scienza con annesso museo, oggi Museo Galileo, cui fu affidata la cura degli strumenti mediceo-lorenesi. In questo periodo le collezioni del Museo si accrebbero anche attraverso l'acquisizione di oggetti diversi, come, nel 1941, la collezione di medaglie a tema storico-scientifico di Giovanni Aperlo. Corsini si poté avvalere negli anni della direzione della collaborazione di Maria Luisa Righini Bonelli, che gli successe poi alla guida dell'Istituto, divenuto anche a livello internazionale l'istituzione più autorevole nel campo della museografia scientifica.

Andrea Corsini e Maria Luisa Righini Bonelli

Nel 1942 Corsini appoggiò la nascita della Domus Galilaeana di Pisa, sede del Gruppo italiano di storia delle scienze, di cui fu nominato vicepresidente. Il Gruppo era nato nel 1948 come comitato italiano dell'Union internationale d'histoire des sciences, fondata a Parigi nel 1928 per iniziativa di Aldo Mieli.

Negli anni '50 Corsini, lasciata la presidenza della Società italiana di storia critica delle scienze mediche e naturali e la direzione della Rivista da essa pubblicata[6], collaborò alla fondazione della nuova rivista di storia della scienza Physis, pubblicata a Firenze per i tipi di Leo S. Olschki.

Morì a Firenze il 24 giugno 1961, lasciando un patrimonio di oltre duecento pubblicazioni, per lo più dedicate alla storia della scienza[7].

L'archivio[8][modifica | modifica wikitesto]

Presso la biblioteca del Museo Galileo è conservato il carteggio di Andrea Corsini in un fondo che raccoglie circa 2.500 fra lettere e cartoline databili fra la fine dell'Ottocento e il 1957. Fra i corrispondenti di Corsini si annoverano gli storici della scienza, i medici e illustri personalità della cultura italiana. Spiccano i nomi di Arnold C. Klebs, Charles Singer, George Sarton, Arturo Castiglioni, Aldo Castellani, Guglielmo Marconi e Giovanni Gentile[9].

Al carteggio si aggiungono documenti privati (certificati e diplomi), una raccolta di ritagli a tema storico-scientifico e una cospicua documentazione relativa all'attività svolta da Corsini in veste di direttore dell'Ufficio d'igiene del Comune di Firenze, nonché un gruppo di fotografie nelle quali Corsini è rappresentato in vari momenti della sua vita, anche insieme a colleghi e collaboratori.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Andrea Corsini, Sulla vera natura della così detta albumina delle acque termali di Porretta: di un microrganismo non ancora descritto da quella isolato, in Lo sperimentale, vol. 54, n. 2, 1905, pp. 221-240.Studi poi sviluppati anche negli anni successivi: Andrea Corsini, Ulteriori ricerche su la così detta albumina delle acque delle Terme di Porretta: il suo potere di fissazione dello jodio, Firenze, Tip. Fattori, 1921.
  2. ^ Andrea Corsini, Relazione sull'importanza e sui metodi di divulgare la conoscenza della storia delle scienze in genere e della medicina in ispecie, in Atti del I Congresso nazionale della Società italiana di storia critica delle scienze mediche e naturali (Roma 1913), Grottaferrata, Tip. italo-orientale S. Nilo, 1913.
  3. ^ Guglielmo Bilancioni, Bartolomeo Eustachi, Firenze, Istituto micrografico italiano, 1913. Massimiliano Cardini, Francesco Redi, Firenze, Istituto micrografico italiano, 1914. Domenico Barduzzi, Ugolino da Montecatini, Firenze, Istituto micrografico italiano, 1915.
  4. ^ Vedi la comunicazione di Corsini al secondo Congresso di storia delle scienze mediche e naturali (1922), poi pubblicato nel 1924: Andrea Corsini, Per il patrimonio storico-scientifico italiano, in Archivio di storia della scienza, vol. 5, 1924, pp. 348-355.
  5. ^ Per una ricostruzione del decennio che ha preceduto l'apertura dell'Esposizione nazionale e dei fermenti che hanno attraversato la storia della scienza in Italia in quel periodo vedi: Massimo Bucciantini, Before 1929, in Annali del Laboratorio museotecnico, 5 (Displaying scientific instruments: from the Medici wardrobe to the Museo Galileo), 2012, pp. 77-93.
  6. ^ Andrea Corsini, Commiato, in Rivista di storia critica delle scienze mediche e naturali, vol. 47, n. 2, 1956, p. 169.
  7. ^ Elenco completo delle pubblicazioni di Andrea Corsini (PDF) [collegamento interrotto], su opac.museogalileo.it.Tutte le opere sono possedute dalla biblioteca del Museo Galileo
  8. ^ Inventario del Fondo Corsini (PDF), su opac.museogalileo.it. URL consultato il 5 giugno 2018 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2022).
  9. ^ Sono disponibili sia il Regesto del carteggio in ordine cronologico (PDF), su opac.museogalileo.it. URL consultato il 5 giugno 2018 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2022). che il Regesto del carteggio in ordine di nome (PDF), su opac.museogalileo.it. URL consultato il 5 giugno 2018 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2022).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Pezzi, Un maestro di storia della medicina: Andrea Corsini, in Pagine di storia delle scienze e della tecnica, 1948.
  • Arturo Castiglioni, Omaggio ad Andrea Corsini nel LXXV natalizio, in Castalia, n. 5/6, 1950.
  • Pietro Franceschini, Ricordo di Andrea Corsini (Firenze 1875-1961), in Physis, vol. 3, n. 4, 1961, pp. 378-380.
  • In memoria di Andrea Corsini nel primo anniversario della sua morte, in Rivista di storia della medicina, vol. 6, n. 1, 1962, pp. 3-10.
  • Luigi Belloni, Commemorazione di Andrea Corsini, in Nuncius, vol. 4, n. 1, 1989, pp. 177-190.
  • Giovanna Baroncelli, Massimo Bucciantini, Per una storia delle istituzioni storico-scientifiche in Italia: l'Istituto e Museo di storia della scienza di Firenze, in Nuncius, vol. 5, n. 2, 1990, pp. 5-52.
  • Filippo Camerota (a cura di), Displaying scientific instruments: from the Medici wardrobe to the Museo Galileo, numero monografico di Annali del Laboratorio museotecnico, 5, Trezzano sul Naviglio, Goppion, 2012, ISBN 978-88-8871-417-2.
  • Alessandro Chiavistelli e Francesca Gaggini (a cura di), Il dono Andrea Corsini (PDF), Firenze, Comune di Firenze, 2016. URL consultato il 15 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2017).
  • Guido Carocci, I dintorni di Firenze, Firenze, 1907.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN88750471 · ISNI (EN0000 0000 6295 1056 · SBN CFIV104027 · BAV 495/163390 · LCCN (ENn87827879 · GND (DE1168488885 · BNE (ESXX5483905 (data) · BNF (FRcb10999919n (data) · J9U (ENHE987007601205605171 · WorldCat Identities (ENlccn-n2015011196